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Italia a metà

La prima giornata di Wimbledon, come da copione, è stata bloccata dalla pioggia. Che novità? Partire subito col piede giusto è il migliore modo per infittire un programma di per sé già abbastanza grosso. Speriamo che il tempo assista la kermesse londinese. Tuttavia, nella penuria di match disputatisi oggi qualche spunto interessante è venuto. Partiamo dalle donne. In primis dalle azzurre. L’Italia del tennis in gonnella piazza un interessante 2-0. Francesca Schiavone supera sul campo centrale Jelena Dokic. Un successo importante e tutt’altro che scontato, perché la Dokic gioca bene sul veloce, era in un ottimo momento di forma e poteva seriamente impensierire la nostra numero uno. Per fortuna Francesca, conscia di quanto accaduto lo scorso anno, non si è fatta irretire troppo dall’australiana. Certo, la pioggia ha dato comunque una mano alla nostra numero uno, che sull’1-1 del terzo set sembrava avere le idee un po’ confuse. Ritornata in campo, Francesca si è fatta di nuovo propositiva e concreta e ha chiuso con lo score finale di 6-4 1-6 6-3. Bene così. Al successo della Schiavo va aggiunto quello di Sara Errani. Bravissima la romagnola a superare Kaia Kanepi, certo non al top, ma comunque giocatrice da superfici veloci e che qui aveva raggiunto i quarti lo scorso anno. 6-1 6-4 in scioltezza assoluta per Sarita, che adesso avrà la vincente di K.Bondarenko – Cornet, comunque un match ampiamente alla portata.

Negli altri match di giornata da segnalare sicuramente i successi di Vera Zvonareva e Venus Williams. Vera fatica oltremodo per avere la meglio di una pimpante Alison Riske. 6-0 3-6 6-3 lottato e sofferto, che sarebbe potuto essere anche una sconfitta per la russa, se la giovane americana non si fosse sciolta sul più bello. Una lezione per Vera, che mercoledì sarà attesa da Elena Vesnina, in un match non semplice. Facile facile invece il successo di Venere. La maggiore delle sorelle Williams liquida con un secco 6-3 6-1 l’uzbeca Amanmuradova.

Il resto è solita routine, con la sola, sorprendente eliminazione di Shahar Peer. L’israeliana, sempre più in crisi di risultati, si è arresa alla russa Ksenia Pervak per 5-7 6-4 6-4. Avanti invece Wickmayer (7-5 6-3 alla Lepchenko) e Kuznetsova (3-6 6-3 6-4 alla Zhang).

Nessuna sorpresa, invece, nel singolare maschile. Rafa Nadal rifila un netto 6-4 6-2 6-2 a Michael Russell. Un set lo cede Andy Murray che, dopo aver perso il primo parziale, schianta Daniel Gimeno-Traver (4-6 6-3 6-0 6-0). Fuori Starace e Volandri. Filo cede nettamente a Berdych (6-2 6-2 6-1), mentre uno Starace un po’ svogliato si arrende a Stanislas Wawrinka (6-3 6-4 6-4), mercoledì avversario di Simone Bolelli, che oggi ha sconfitto Martin Fischer (7-5 6-4 6-4). Avanti agevolmente anche Monfils, Gasquet, Fish e Raonic.

 

 
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Pubblicato da su 20/06/2011 in Analisi, Atp, match, Wta

 

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Il punto sulla settimana: gli uomini

Prima di tutto voglio scusarmi, cari lettori, per questa breve assenza, ma la contemporanea presenza di due esami nell’arco di due giorni e una veloce capatina all’Heineken Jammin Festival, vista la mia grande passione per i Coldplay, mi hanno temporaneamente distolto da questo blog.

Detto ciò, andiamo a vedere cosa è successo nel dettaglio nei tornei di questa settimana. Come ben sapete, il successo di Rafael Nadal al Roland Garros ha chiuso, per lo meno temporaneamente, la stagione sulla terra rossa, in vista della, seppur breve, parentesi sull’erba. Uomini impegnati ad Halle e al Queen’s Club di Londra, classici tornei post Parigi.

In Germania, dopo il forfait di Roger Federer, il torneo si è aperto a nuovi spiragli e possibilità. Fuori gli azzurri (Starace all’esordio contro Andreev, Seppi al secondo turno contro Hewitt), siamo giunti alle semifinali odierne che vedranno contrapposti Kohlschreiber-Monfils e Petzschner-Berdych. Buone le prestazioni dei tennisti di casa. Da un lato Philipp Kohlschreiber che, dopo aver battuto Dolgopolov, ieri si è sbarazzato in due set di un rientrante Lleyton Hewitt, e oggi proverà il colpaccio contro Monfils, in un match che, comunque, non sembra chiuso. Grande equilibrio dovrebbe esserci anche nella parte bassa del seeding, con Tomas Berdych che si è qualificato tra gli ultimi quattro, sconfiggendo Viktor Troicki per 7-6 6-1 e oggi incrocerà Philipp Petzschner, vincitore su Milos Raonic in tre set (6-3 6-7 6-3).

Saranno invece Tsonga-Ward e Roddick-Murray le semifinali dell’Aegon Championships di Londra. Nella parte bassa vanno avanti, come da pronostico, A-Rod e Andy Murray. L’americano si impone con un duplice 6-2 su Fernando Verdasco, mentre lo scozzese ha approfittato del ritiro di Marin Cilic. Sorprese, invece, nella parte alta del main draw. Jo Wilfried Tsonga ha estromesso ieri sera Rafael Nadal, imponendosi per 6-7 6-4 6-1. Un Nadal che non era parso al top neanche nei primi match sull’erba londinese e che si è arreso al solido francese. Tsonga adesso affronterà James Ward. L’inglese continua a stupire e dopo i clamorosi successi su Wawrinka e Querrey, si è imposto anche su Adrian Mannarino, al termine di un match estremamente combattuto, e chiuso con il punteggio di 6-2 6-7 6-4.

 
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Pubblicato da su 11/06/2011 in Analisi, Atp, match

 

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E la leonessa incanta

Ed eccoci di nuovo qua. Un anno dopo. Domani pomeriggio Francesca Schiavone proverà a riconquistare il titolo del Roland Garros, a riconfermarsi campionessa su quella terra tanto amata che le sta dando davvero tante soddisfazioni. Sono passati dodici mesi esatti. Eppure sembra ieri vedere Francesca issarsi alla finale dello Slam parigino, edizione 2010. Una finale allora conquistata con fatica, sudore, bel tennis e classe, da pura underdog. Un anno dopo Francesca è ancora lì. Non sono bastate le violenti urla incitatrici di Marion Bartoli, né il suo tennis piatto bimane o il supporto del pubblico parigino per la propria beniamina. Francesca ha vinto. Con un duplice 6-3, dopo un’ora e mezza di gioco. Ed ha vinto perché è stata più brava, forse sì leggermente favorita dalle condizioni climatiche particolarmente ventose, ma che comunque non hanno alterato più di tanto un risultato che era nell’aria e che è giunto grazie ad una sontuosa prestazione della nostra numero uno. Domani sarà finale. E ad attendere Francesca ci sarà Na Li, giocatrice che sempre di più si è rivelata una sorpresa in questo torneo. Sulla scia dei match impossibili da vincere, la cinese ha trionfato per la terza volta contro pronostico superando, dopo Kvitova e Azarenka, la bella Maria Sharapova per 6-4 7-5. Domani partirà leggermente sfavorita contro la numero uno azzurra ma, c’è da scommetterci, non sarà match facile. La storia ci riporta al Roland Garros dello scorso anno, quando al terzo turno, Schiavone e Li si affrontarono. Inutile dire come si concluse il match. Ecco fermiamoci qua, il resto lo scriveremo domani, o meglio, lo scriverà Francesca sul Philippe Chatrier. Intanto abbandoniamoci al lecito sognare.

 
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Pubblicato da su 03/06/2011 in Analisi, match, Wta

 

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La grinta della campionessa

 

Quando con quel passante di rovescio Francesca ha superato una Pavlyuchenkova semi-dispersa nei pressi della rete, e ha posto fine ad un match che tanto ci aveva fatto sudare, ho potuto finalmente lasciar andare il respiro. Che gioia! Ma che fatica! Fatica, tanta, perché Francesca è uscita vincitrice da un match pazzesco, quasi perso, recuperato, quasi vinto, perso di nuovo, per poi trionfare al cardiopalma nel dodicesimo gioco del terzo set. Non c’è gusto per la nostra numero uno di vincere 6-1 6-2. No, non ce n’è. Perché Francesca deve emozionare ed emozionarsi, far venire i brividi a tutti i tifosi. E forse è meglio così. Partite come quella di ieri restano ancor più impresse nella memoria. Ma quanta paura su quel 6-1 4-1 per la russa? Ho sinceramente iniziato a temere che la corsa parigina della Schiavo potesse finire lì. Ma, per fortuna, Francesca ha ripreso in mano le redini del gioco, cambi di ritmo, variazioni, discese a rete, solidità da fondocampo. Il tutto sembrava essere stato rimesso a posto. E sul 5-1 al terzo per l’azzurra credo che nessuno si sarebbe aspettato di assistere ad una rimonta della brava e giovane Anastasia. Tanta paura, perché sul 5-5 ho sperato che in Francesca non si facessero vivi i fantasmi della sconfitta. E, invece, la leonessa ha giocato due grandi games, chiudendo come sa fare lei, emozionando. Un 1-6 7-5 7-5 lottato e sudato, ma fortemente voluto, che spiana la strada verso le semifinali, il penultimo match prima del titolo. Francesca avrà Marion Bartoli, brava a mantenere la sua grande aggressività da fondo contro Svetlana Kuznetsova, che avrebbe potuto e dovuto far qualcosa di più. Meglio per noi, forse la Bartoli è l’avversaria migliore tra le due. Più monocorde e con meno alternative della russa. In più, Francesca ha dimostrato di riuscire a domarla molto bene in passato (si pensi al match di Wimbledon di qualche anno fa). Staremo a vedere, ma tant’è che anche quest’anno la nostra numero uno si sta confermando a grandi livelli, dimostrando a tutti che il successo dell’anno scorso non è solo frutto del caso. Attenzione, la leonessa è pronta per bissare.

 
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Pubblicato da su 01/06/2011 in Analisi, match, Wta

 

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La Parigi azzurra

Nella giornata che non t’aspetti l’Italia piazza uno splendido quanto storico 2-0 e conquista i quarti del singolare maschile e femminile, come non accadeva dal 1949. Allora Annelies Ullstein Bossi e Gianni Cucelli approdano tra gli ultimi otto del torneo (la Bossi arrivò sino in semifinale). Oggi, a 62 anni di distanza, sono Fabio Fognini e Francesca Schiavone a compiere l’impresa. Si perché d’impresa si può parlare. Non tanto per la caratura degli avversari (anche se Montanes è osso molto duro sul rosso e la Jankovic resta comunque una giocatrice che in giornata può sconfiggere chiunque) quanto per il modo in cui queste vittorie sono arrivate: sofferte, lottate, sino a sentire il dolore.

Il dolore Fabio l’ha davvero sentito, quando in pieno quinto set ha subito uno strappo alla coscia. Partita finita? Tutt’altro. Un Fognini a metà, con un servizio a lentezza supersonica, è rimasto a lottare in campo come un gladiatore e, complice un irresponsabile Montanes (incapace a vincere o impaurito dal pensiero di vincere?), è rimasto sempre attaccato al treno dello spagnolo, annullando 5 match-points e piazzando l’allungo decisivo nel diciannovesimo gioco del set. Dapprima il break del 10-9. In seguito il successo al terzo match point: meraviglioso perché sofferto (e non solo psicologicamente). 4-6 6-4 3-6 6-3 11-9 recita lo score finale a favore del ligure che, martedì, affronterà Novak Djokovic. Un match che già in condizioni normali non sarebbe stato accessibile ma che, viste le condizioni fisiche di Fognini, rischia di non disputarsi. Molto dipenderà dalla fisioterapia e dall’intervento del dott. Parra (un guru), che potrebbe magicamente, si spera, sanare le condizioni fisiche dell’azzurro. Tuttavia, resta l’emozione di un successo bello e strameritato.

E poi c’è Francesca. La nostra numero uno, l’emblema della lotta e della sofferenza in campo. Oggi Francesca si trovava contro Jelena Jankovic, giocatrice dagli alti e bassi sconcertanti ma che, se in giornata positiva, rischia di prendere tutte a pallate. Per fortuna, la Schiavone è una che non porta in campo soltanto il suo eccellente bagaglio tecnico, ma, e soprattutto, è giocatrice dall’intelligenza sopraffina, capace di adeguarsi tatticamente alle singole avversarie e all’evolversi del match, capace anche di cambiare tattica qualora le cose non vadano nel verso giusto. Ecco che Francesca tra alti e bassi riesce a portare a casa il primo set: 6-3. Solida da fondo, richiama le sue tanti varianti di gioco e Jelena sembra bella che irretita. Nel secondo set le cose cambiano: un po’ il calo dell’azzurra, un po’ il contemporaneo risveglio della serba, riconducono il match in equilibro. 6-2 e tutto rimandato all’ultimo parziale, nel quale Francesca si trova dapprima in vantaggio di un break (3-2), salvo subire contro-break e andare a servire sul 3-4, con un’infinita pressione psicologica. Grazie al cielo, la nostra numero uno, è giocatrice che le unghie le sa tirare fuori al momento opportuno e, tra determinazione e bel gioco, rifila un 3-0 che chiude la pratica. 6-3 2-6 6-4 e quarti in cascina. Adesso ci sarà la Pavlyuchenkova che ha fatto a Francesca e all’Italia intera, la gentile concessione di eliminare Vera Zvonareva, bestia nera dell’azzurra. Il tabellone è ormai aperto, replicare la finale dello scorso anno pare quanto mai possibile.

 
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Pubblicato da su 29/05/2011 in Analisi, Atp, Wta

 

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E l’Italia che sorride

 

La giornata odierna ha regalato davvero tante emozioni. Non so onestamente da dove partire. Per rispetto verso la nostra numero uno, parto dal gentil sesso. Francesca oggi aveva di certo un match non facile contro l’ostica Shuai Peng. E già dai primi games si era capito che la cinese non aveva di certo voglia di fare il ruolo di comparsa. Ma l’attuale stato della nostra numero uno e, forse, i problemi fisici della cinese, hanno condotto il match dalla parte della leonessa. Buon per noi e per Francesca, che in ottavi avrà adesso Jelena Jankovic. La serba in questo torneo continua a vincere bene, persino oggi mi aspettavo che cedesse qualcosa alla Mattek-Sands, e alla fine ha rifilato un veloce 6-2 6-2 all’americana. Dovrà stare attenta Francesca, il match è favorevole ma da non sottovalutare.

Detto ciò la giornata odierna ha regalato due eccellenti eliminazioni: Caroline Wozniacki e Samantha Stosur. Sinceramente sono contento dell’eliminazione della giovane e bella danese, in parte perché sono un grande estimatore (e non solo esteticamente) di Daniela Hantuchova, in parte perché sinceramente vedere una numero uno del mondo di questo livello è un po’ raccapricciante. Niente vincenti, niente classe, niente iniziativa, niente varietà di gioco. Le alternative di Caroline si riducono ad un’eccellente preparazione fisico-atletica (in quello si è la numero uno) e nel far uscire di testa le avversarie nel trovare un modo per sfondare il suo muro. Ecco, oggi Daniela ci è riuscita. Eccome se ci è riuscita. Giocando veloce, forte e profondo. Non dando tempo e appoggi alla danese, che se ne è uscita dal campo con un sonoro 6-1 6-3 che dovrebbe farla riflettere, e non poco. E poi Samantha Stosur. Sono sorpreso dall’eliminazione dell’australiana, che pensavo potesse giungere almeno in quarti. In realtà oggi si è sciolta contro Gisela Dulko, dimostrandosi troppo fallosa e soprattutto scostante psicologicamente. Avrà tempo di rifarsi sul cemento americano.

Restano poi da analizzare gli ultimi match, che di interessante hanno regalato ben poco. Se non la soddisfazione al pubblico francese di veder Marion Bartoli trionfare contro Julia Goerges, al termine di un match entusiasmante. Attenzione alla francese, la strada verso la semifinale è tutt’altro che chiusa. Vince, ma non convince, Vera Zvonareva contro la Rodionova e adesso avrà Anastasia Pavlyuchenkova. Spero vivamente che Anastasia fermi la corsa della connazionale, che con la Schiavone ha un agghiacciante vantaggio di 10-0 nei precedenti. Certo uno queste cose non dovrebbe guardarle, ma in certi casi è meglio tutelarsi.

Passiamo agli uomini. Ma quanto è stato bravo oggi Fabio Fognini? L’azzurro, oggi nella versione genio, ha offerto una grande prova. Mi è piaciuta in particolar modo la reazione dopo aver perso il primo set contro Garcia-Lopez, terraiolo solido ma atipico. Pensavo che Fabio potesse scomporsi ed innervosirsi. Alla fine è uscito un incoraggiante 4-6 6-3 6-3 6-1 e la possibilità di avere Albert Montanes in ottavi a Parigi. Chiunque avrebbe firmato per un sorteggio del genere.

Avanzano i big: Federer fatica ben poco contro Tipsarevic, così come Ferrer con Stakhovsky e Monfils con Darcis. Qualche problemino per Gasquet contro Bellucci, mentre invece grande rimonta di Wawrinka contro Tsonga. Ho preso il match in corsa ma ho assistito davvero ad una gran bella partita. Inevitabile che la chiave sia stato il tie-break del terzo set. Da lì il match è inevitabilmente girato dalla parte dell’elvetico.

Infine Nole che con Del Potro si è fermato sull’1-1. Si riprenderà domani, il big match si presenta davvero interessante.

 
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Pubblicato da su 28/05/2011 in Analisi, Atp, match, Wta

 

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Big in scioltezza

Come da pronostico, la giornata odierna del tabellone femminile non ha portato grandi sorprese, anzi, se si eccettua la sola eliminazione di Ana Ivanovic (si riprenderà mai?), la situazione è totalmente nella norma, con le big che vincono senza particolari problemi.

Mi sembra giusto partire da Kim Clijsters, al rientro dopo l’infortunio. Secco 6-2 6-3 alla Yakimova, non di certo avversaria pericolosa, e secondo turno in cascina. Paurosa Maria Sharapova, che rifila un netto 6-3 6-0 alla Lucic. Successi convincenti anche per Azarenka (6-3 6-3 alla Hlavackova) e per Gajdosova (6-3 6-1 alla Razzano).

Qualche rischio l’hanno invece corso Na Li e Andrea Petkovic. La prima è stata costretta al terzo dalla solida Barbora Zahlavova Strycova, poi battuta per 6-3 6-7 6-3. La seconda ha invece lottato per due set contro Bojana Jovanovski e ha chiuso per 6-4 7-6.

Giornata, infine, sfortunata per le tenniste azzurre. Corinna Dentoni è stata già brava a tenere match pari contro la Medina Garrigues, impostasi per 7-5 7-5, mentre Romina Oprandi si è sciolta nel terzo set contro la Makarova, vincitrice per 6-4 3-6 6-0.

 
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Pubblicato da su 24/05/2011 in Analisi, match, Wta

 

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Lo scalpo del campione

Quanto avrà temuto Rafael Nadal dopo aver perso il terzo set contro John Isner? Quanti fantasmi si saranno materializzati a ricordargli che, ormai, è sempre più umano? Probabilmente tanti. Il numero uno del mondo si salva nel suo match odierno d’esordio, ma dimostra sempre di più una condizione tutt’altro che ottimale e, soprattutto, uno stato psicologico davvero preoccupante. Avrà Andujar al secondo turno, uno che sulla terra ci sa giocare. Meglio che si svegli.

Per il resto la giornata odierna non ha regalato grandi sorprese. Facile facile il successo di Andy Murray, che giovedì avrà Simone Bolelli. Qualche problema per Robin Soderling, così come per Gilles Simon.

E poi Filippo Volandri. Un peccato la sconfitta dell’azzurro, battuto in quattro set da Arnaud Clement. Chissà, se il terzo set fosse finito nelle mani dell’azzurro probabilmente la partita sarebbe girata. Così non è stato. Peccato perché resta il rammarico che si sarebbe potuto fare di più (così come Starace ieri). Restano tre azzurri in gara e domani tocca a Seppi e Fognini. Speriamo che il tricolore non scompaia sui campi del Roland Garros.

 
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Pubblicato da su 24/05/2011 in Analisi, Atp, match

 

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Francesca c’è!

Adesso posso tirare almeno un sospiro di sollievo. Chiariamoci (repetita iuvant)! Non ho mai messo in discussione il fatto che Francesca uscisse all’esordio, né che Melanie Oudin potesse impensierirla particolarmente. Ma le mie preoccupazioni erano destate soprattutto dalle condizioni tecniche della Schiavone, agghiacciante sino a settimana scorsa, dove, in quel di Bruxelles, aveva dato segnali confortanti. Qui, sulla terra del Philippe Chatrier, Francesca ha forse ripreso da dove aveva lasciato lo scorso anno. Da quel successo stupendo ed emozionante. La strada è ancora lunga ed impervia, ma Francesca c’è. E non sarà di certo Vesna Dolonts a fermare la corsa della nostra numero uno.

Tennis in gonnella che, come al solito, continua a darci soddisfazioni. Per una Pennetta sempre più in crisi esistenziale, c’è una Vinci che si riscopre sempre più giocatrice di livello e, nel derby odierno, ha piegato la solida resistenza di Alberta Brianti, imponendosi per 6-3 3-6 6-3. Adesso ci sarà Iryna Bremond (i miei vaghi ricordi vanno all’omonima Severine!), ma il terzo turno sembra davvero una formalità. Avrà, invece, le sue fatiche Sara Errani. Non che la romagnola non le abbia avute già oggi. Dopo un primo set divorato, l’azzurra ha risistemato la questione nel secondo set, salvo subire un terrificante 5-0 nel terzo. Ho pensato che la partita fosse finita lì. Ed invece Sara, game dopo game (complice una McHale a dir poco passiva) ha rimontato l’avversaria, arrivando a servire per il match, ma ovviamente complicandosi di nuovo la vita, cedendo due games e finendo a servire per rimanere nel match. Alla fine, dopo mille peripezie è arrivato il risultato finale: 6-7 6-2 9-7 Errani. Ma al prossimo turno c’è Daniela Hantuchova, vietato sbagliare.

Il resto è poca cosa, in quanto le big vincono senza problemi. Caroline Wozniacki asfalta la povera Kimiko Date (6-0 6-2), così come Petra Kvitova con Greta Arn (6-2 6-1) e Agnieszka Radwanska con la Mayr (6-1 6-2). Qualche leggero patema in più per Vera Zvonareva, che rifila un duplice 6-3 alla Dominguez Lino, sprecando tante occasioni. Domani il tanto atteso esordio di Kim Clijsters, con la speranza che la belga sia al top, per poterci regalare un torneo di livello.

 
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Pubblicato da su 23/05/2011 in Analisi, match, Wta

 

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Bolelli si, Starace no

Ecco, posso ufficialmente dire di essere sorpreso! La giornata odierna ha regalato agli azzurri tricolori un 1-1 che mi ha lasciato sorpreso. Per tante ragioni. Per meriti e correttezza è giusto partire da Potito Starace. Il campano oggi mi ha lasciato in stato di shock per un’abbondante ora, tempo di metabolizzare l’indirizzo che la partita stava prendendo. Un primo set equilibrato (d’altronde Falla è avversario che non si batte da solo) ma perso il tie-break, pensavo che il tennista campano avrebbe reagito. Invece, il crollo. Un 6-1 6-1 negli altri due set davvero imbarazzante, tant’è che pensavo ad un certo punto che si fosse infortunato. Peccato. A mio parere, Potito aveva davvero un buon tabellone.

Chi invece mi ha sorpreso è Simone Bolelli. Non tanto per il successo, quanto per il modo in cui è arrivato. Una prestazione solida, autoritaria, decisa, come non accade di frequente al talentuoso azzurro, in un match che probabilmente Simone avrebbe potuto chiudere anche in tre set, se non si fosse distratto un po’ nel tie-break del terzo. Poco conta. Simone è al secondo turno e adesso aspetta Andy Murray (Eric Prodon non dovrebbe essere un fattore). Quantomeno la soddisfazione di un grande avversario e di uno dei due campi principali.

Detto ciò la giornata odierna non ha riservato grandi sorprese. Nole Djokovic ha travolto, come da copione, Thiemo De Bakker, con un 6-2 6-1 6-3 che si commenta da solo. Qualche difficoltà in più ce l’ha avuta Re Roger, che ha affrontato tre set combattuti per battere Feliciano Lopez (6-3 6-4 7-6). Fatica anche per Gael Monfils, che ha rischiato grosso con Bjorn Phau e se non avesse risistemato la situazione nel terzo set, probabilmente le cose sarebbero anche finite diversamente. Successo invece agevole per Richard Gasquet. L’enfant prodige francese ha superato Radek Stepanek con un convincente 7-5 6-3 6-0.

Negli altri match credo meritino menzione i successi di Del Potro (6-7 6-3 7-5 6-4 a Ivo Karlovic) e di Stephane Robert, che ha fatto fuori il primo big di quest’edizione, Tomas Berdych. Un match pazzesco, con il ceco che si era aggiudicato i primi due parziali per 6-3, salvo cadere in stato di coma e subire un duplice 6-2. Nel quinto set Berdych ha sprecato un break di vantaggio e si è sciolto di fronte ad un avversario che non ha patito la pressione di giocare in un torneo dello Slam, in casa, contro uno dei più forti giocatori del circuito. Chapeau! Adesso avrà Fognini, comunque una buona occasione per entrambi.

 
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Pubblicato da su 23/05/2011 in Analisi, Atp, match

 

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