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L’ecatombe azzurra

12 Mag

Come giusto che sia bisogna fare qualche riflessione anche sul torneo femminile. Un torneo femminile che oggi ha regalato ben poche, anzi nessuna soddisfazione ai colori azzurri. Sarà forse parte di una legge del contrappasso, sarà forse che uomini e donne non possano necessariamente andare bene contemporaneamente, fatto sta che per mantenere questa sorta di equilibrio naturale le nostre ragazze hanno purtroppo racimolato uno 0-3 davvero poco confortante. Tuttavia, mi sembra giusto distinguere tra i vari match.

Perché onestamente a Sara Errani si poteva chiedere davvero poco. Vika Azarenka, la bella bielorussa, partiva due spanne avanti alla nostra tennista. Troppo solida, troppo potente, troppo pesante (tennisticamente s’intende) la ventunenne di Minsk per il nostro scricciolo che, come ulteriore aggravante, aveva la sfortuna di fare uso di un tipo di gioco che la Azarenka indossa a perfezione. Risultato: 6-1 6-2 in poco più di un’ora. Ci sta. Sara è giovane e intelligente, potrà togliersi delle soddisfazioni in futuro.

Discorso diverso vale per Alberta e Romina. Alberta ha finito per finire (mi scuso per la ridondanza) vittima del gioco e ancor di più della pressione di un match che in condizioni normali avrebbe portato a casa. Non me ne voglia Greta Arn, buona veterana ungherese, ormai stazionaria nelle prime 50-60 del ranking, ma se non fosse stato per il contesto così importante Alberta avrebbe chiuso la pratica in due set, specialmente visto l’ottimo stato di forma che stava attraversando. E la possibilità di affrontare Elena Vesnina in ottavi non capita, purtroppo, tutti gli anni.

Infine Romina. Un match molto altalenante, con due giocatrici di per sé molto scostanti. Dopo una pessima partenza Romina sembrava aver agguantato la situazione e pensavo potesse portare il match dalla sua parte. In realtà, perso il primo set, persa la via. Il secondo parziale scivola velocemente tra le braccia della bella Daniela che, domani, avrà sulla sua strada la nostra unica superstite, Francesca Schiavone. Un buon test per Francesca, una valida avversaria.

Il resto è poca cosa. Tanti match, poche emozioni. Caroline ‘muro insormontabile’ Wozniacki rifila un netto 6-2 6-0 alla povera Rodionova. La Serbia gioisce a metà, perché la Jankovic, probabilmente svegliatasi con la luna buona, si riscopre tennista solida e spazza via Lucie Safarova, alias miss Berdych, mentre Ana Ivanovic spreca l’ennesima occasione, facendosi rimontare da Yanina Wickmayer. Sorprendono semmai le eliminazioni di Agnieszka Radwanska, contro una Vesnina tutt’altro che irresistibile, e di Andrea Petkovic, nettamente battuta dalla slovena Hercog. Avanzano Li e Stosur, ma a fronte di avversarie tutto sommato fattibili, mentre mi sorprende positivamente la Peer che vince bene contro Alisa Kleybanova.

Domani gli ottavi. Si entra nella fase calda. Tornano in campo Sharapova e Schiavone. Sperando che almeno Francesca mantenga alto il tricolore.

 
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Pubblicato da su 12/05/2011 in Analisi, Tennis, Wta

 

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